Gli Strumenti Propedeutici
Livello d’ingresso:
dai 5 anni, compatibilmente con le singole specificità
Quali strumenti?
Per chi?
Il corso è rivolto ai bambini alla loro prima esperienza musicale.
Perché?
Questo non solo per favorire le prime esperienze di musica d’insieme, ma anche perché la condivisione di una stessa esperienza può essere motivo di gratificazione e di stimolo per la crescita musicale.
Inoltre è attraverso l’ascolto e l’osservazione reciproca che l’allievo può migliorare l’intonazione, la postura, la respirazione e risolvere anche problemi di tecnica strumentale.
La lezione collettiva inoltre aiuta a superare quei disagi di ordine psicologico che i bambini manifestano spesso nel tradizionale rapporto individuale con l’insegnante.
Dunque l’educazione strumentale, soprattutto nei primi anni di studio, non può e non deve essere finalizzata al solo insegnamento dell’impostazione tecnica, è da intendersi invece come un’attività più complessa e completa che si rapporta in tutti i suoi aspetti alle stesse finalità generali e alle medesime metodologie della propedeutica musicale.
Bisogna conoscere necessariamente la musica?
Assolutamente no.
I principianti verranno inseriti nel corso idoneo.
Quale approccio?
Il primo approccio allo strumento sarà innanzitutto di esplorazione delle diverse parti dello strumento e di conoscenza delle sue possibilità sonore. Il modo tecnicamente “corretto” di esecuzione, deve essere inteso, all’ inizio, come uno fra i tanti modi possibili di produrre il suono.
Ogni proposta musicale sarà curata non solo dal punto di vista tecnico, ma verrà utilizzata come materiale per lo sviluppo di altre capacità: ritmiche, percettive, di esecuzione più approfondita delle dinamiche, di variazioni di agogica, di memorizzazione, d’improvvisazione e di lettura del codice musicale.
Questo tipo di approccio abitua a non pensare rigidamente in modo unidirezionale in quanto propone diverse modalità di studio, e permette di mantenere vivo l’interesse nell’ allievo.